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The Brand Dispatch
Il protagonista di taxi Driver Robert De Niro e la star di Sex Education Asa Butterfield si incontrano nella nuova campagna di Uber diffusa in TV, emittenti video on demand, cinema, digitale e out-of-home.
Una produzione magistrale, una distribuzione grandiosa, un insight estremamente semplice.
Creata dall'agenzia Mother London, la campagna vuole comunicare che Uber One è un abbonamento “for people who eat food and go places”, ovvero praticamente tutti. In questa storia veniamo portati dietro le quinte del cinema.
Sul set di un film, Butterfield cerca nervosamente di conquistare De Niro parlando delle più grandi ovvietà: mangiare e andare in giro. Ed è proprio in questa apparente ovvietà che nasce la loro amicizia. Perché anche nelle storie più creative sono le cose più semplici che legano le persone, grandi attori compresi.
Una produzione magistrale, una distribuzione grandiosa, un insight estremamente semplice.
Creata dall'agenzia Mother London, la campagna vuole comunicare che Uber One è un abbonamento “for people who eat food and go places”, ovvero praticamente tutti. In questa storia veniamo portati dietro le quinte del cinema.
Sul set di un film, Butterfield cerca nervosamente di conquistare De Niro parlando delle più grandi ovvietà: mangiare e andare in giro. Ed è proprio in questa apparente ovvietà che nasce la loro amicizia. Perché anche nelle storie più creative sono le cose più semplici che legano le persone, grandi attori compresi.
Sviluppati in collaborazione con organizzazioni a tutela delle persone non vedenti, sono in commercio i mattoncini Braille firmati Lego.
L’obiettivo è quello di rendere più creativo e divertente l’apprendimento del codice braille per i bambini con disabilità visive e per i loro familiari. Ma non solo. Rasmus Logstrup Jensen, responsabile creativo di Lego per le partnership e l'innovazione, afferma: "Li abbiamo sviluppati per tutti, in modo che anche i bambini vedenti possano interagire sempre meglio con i bambini non vedenti".
Il set contiene 287 pezzi, dotati di speciali rilievi tattili che rappresentano i numeri e lettere del sistema Braille.
Per migliorare l’esperienza di gioco e supportare lo sviluppo dell’apprendimento del braille, Lego ha creato anche legobraillebricks.com: un sito che, con più di 100 attività, giochi e video tutorial, promuove la divulgazione di un linguaggio tattile che mira a diventare sempre più divertente, creativo e inclusivo.
L’obiettivo è quello di rendere più creativo e divertente l’apprendimento del codice braille per i bambini con disabilità visive e per i loro familiari. Ma non solo. Rasmus Logstrup Jensen, responsabile creativo di Lego per le partnership e l'innovazione, afferma: "Li abbiamo sviluppati per tutti, in modo che anche i bambini vedenti possano interagire sempre meglio con i bambini non vedenti".
Il set contiene 287 pezzi, dotati di speciali rilievi tattili che rappresentano i numeri e lettere del sistema Braille.
Per migliorare l’esperienza di gioco e supportare lo sviluppo dell’apprendimento del braille, Lego ha creato anche legobraillebricks.com: un sito che, con più di 100 attività, giochi e video tutorial, promuove la divulgazione di un linguaggio tattile che mira a diventare sempre più divertente, creativo e inclusivo.
La Cerebral Valley rappresenta un nuovo ed entusiasmante scenario di collaborazione tra Silicon Valley e neuroscienze. L’obiettivo di questo movimento è utilizzare le conoscenze delle neuroscienze per sviluppare nuove tecnologie e prodotti che possano migliorare la vita delle persone.
La cultura imprenditoriale della Silicon/Cerebral Valley favorisce l’approccio “fail fast, learn faster”, che incoraggia la sperimentazione e l’innovazione continua in un contesto dove si trovano un’elevata concentrazione di talenti altamente qualificati, di finanziamenti e di risorse capaci di sostenere progetti sempre più ambiziosi.
Nel cuore della California, gli scienziati possono testare idee e prototipi in modo rapido ed efficiente, accelerando il processo di sviluppo di nuove tecnologie neuroscientifiche. E ovviamente, accanto a loro c’è un player sempre più competitivo e strabiliante: l’intelligenza artificiale.
Le aziende tech stanno investendo ingenti somme per sviluppare algoritmi di apprendimento automatico, intelligenza artificiale conversazionale, computer vision e robotica.
La cultura imprenditoriale della Silicon/Cerebral Valley favorisce l’approccio “fail fast, learn faster”, che incoraggia la sperimentazione e l’innovazione continua in un contesto dove si trovano un’elevata concentrazione di talenti altamente qualificati, di finanziamenti e di risorse capaci di sostenere progetti sempre più ambiziosi.
Nel cuore della California, gli scienziati possono testare idee e prototipi in modo rapido ed efficiente, accelerando il processo di sviluppo di nuove tecnologie neuroscientifiche. E ovviamente, accanto a loro c’è un player sempre più competitivo e strabiliante: l’intelligenza artificiale.
Le aziende tech stanno investendo ingenti somme per sviluppare algoritmi di apprendimento automatico, intelligenza artificiale conversazionale, computer vision e robotica.
Siamo nel 2012 a Città del Messico. Da una serata tra amici durante la quale le persone condividono con gli altri i propri errori e fallimenti sul lavoro, nasce un format che qualche anno più tardi sbarca nelle principali città italiane.
Si tratta di una serata in cui 3 persone, che nella maggior parte dei casi oggi sono diventati professionisti di successo, raccontano la loro storia di fallimento per circa 15 minuti, per poi lasciare spazio alle domande del pubblico. Chi l’ha detto che il fallimento è qualcosa di cui vergognarsi? E se fosse invece un momento della nostra vita che ci porta in un posto migliore?
L’appuntamento con i fallimenti diventa una storia di successo anche al Base di Milano. “Quando ci si imbarca in un’impresa, piccola o grande che sia, la percentuale di fallimento è infinitamente superiore a quella del successo. Il fallimento è parte integrante della natura umana. Quello che possiamo fare è aiutarci a superare la frustrazione del fallimento.” dice Montserrat Fernandez Blanco, organizzatrice delle fuckup nights milanesi.
Ascoltare storie di piccoli e grandi fallimenti può essere molto rilassante: ci aiuta a esorcizzare la paura di sbagliare in un momento storico dove ci dicono che bisogna sempre essere il migliore dei migliori per ottenere quello che si vuole.
Si tratta di una serata in cui 3 persone, che nella maggior parte dei casi oggi sono diventati professionisti di successo, raccontano la loro storia di fallimento per circa 15 minuti, per poi lasciare spazio alle domande del pubblico. Chi l’ha detto che il fallimento è qualcosa di cui vergognarsi? E se fosse invece un momento della nostra vita che ci porta in un posto migliore?
L’appuntamento con i fallimenti diventa una storia di successo anche al Base di Milano. “Quando ci si imbarca in un’impresa, piccola o grande che sia, la percentuale di fallimento è infinitamente superiore a quella del successo. Il fallimento è parte integrante della natura umana. Quello che possiamo fare è aiutarci a superare la frustrazione del fallimento.” dice Montserrat Fernandez Blanco, organizzatrice delle fuckup nights milanesi.
Ascoltare storie di piccoli e grandi fallimenti può essere molto rilassante: ci aiuta a esorcizzare la paura di sbagliare in un momento storico dove ci dicono che bisogna sempre essere il migliore dei migliori per ottenere quello che si vuole.