
E poi succede che, dopo un secolo di storia, qualcuno, forse per sbaglio, prende in mano un logo al contrario e rivoluziona un brand.
Che sia andata davvero così o no, Corona lancia una nuova campagna pubblicitaria dalla semplicità rivoluzionaria, che gioca con il design iconico della sua bottiglia. Il progetto, chiamato Hidden Sunsets, nasce da un’idea semplice ma visivamente potente: capovolgere l’etichetta della bottiglia per rivelare un tramonto nascosto.
Il cerchio dorato, nato nel 1925 come corona imperiale vista dall’alto, si trasforma, senza alcun ritocco, in un sole che tramonta. Un dettaglio che diventa il fulcro di una campagna OOH, statica e digitale, collocata strategicamente in luoghi panoramici noti per la visione del tramonto.
La campagna è partita in Sudafrica, all’anfiteatro V&A di Città del Capo, per poi approdare in Canada e Cile. In ogni paese, i cartelloni sono stati programmati per riflettere il vero orario del tramonto locale, fondendo simbolo ed esperienza reale in un’unica immagine evocativa.
Con Hidden Sunsets, Corona non solo riafferma il suo legame con l’immaginario delle vacanze e della spensieratezza, ma ci dimostra che il suo logo può essere ribaltabile, ma resta intramontabile.

Vienna ha trasmesso nello spazio Sul bel Danubio blu, il celebre valzer di Johann Strauss, in un’iniziativa congiunta tra l’ente per il turismo della città, l’Agenzia spaziale europea (Esa) e l’orchestra Wiener Symphoniker. Il brano è stato inviato sotto forma di onde elettromagnetiche dalla capitale austriaca all’antenna Dsa 2 di Cebreros, in Spagna, da dove è partito il segnale verso la sonda Voyager 1.
Il progetto, intitolato “Waltz into Space”, nasce dall’idea di rimediare a un’assenza sorprendente nel Voyager Golden Record, il disco d’oro lanciato nel 1977 a bordo delle sonde Voyager 1 e 2 per rappresentare la cultura umana davanti a eventuali civiltà extraterrestri. Sebbene contenesse brani di grandi compositori come Bach, Beethoven e Mozart, mancava proprio Sul bel Danubio blu, uno dei simboli più universali della musica classica viennese e della tradizione europea.
Questa mancanza è stata definita da Norbert Kettner, direttore dell’ente per il turismo di Vienna, una “svista cosmica”: un errore tanto più significativo se si considera l’associazione iconica del valzer con le immagini dello spazio, grazie a film come 2001: Odissea nello spazio.
Con “Waltz into Space”, Vienna ha quindi voluto colmare quel vuoto, facendo in modo che anche Strauss – e con lui un pezzo della cultura viennese – potesse viaggiare tra le stelle, idealmente accanto agli altri grandi maestri già presenti sul Golden Record.

Nel 2025 la Deya Brewing Company festeggia dieci anni, celebrando non solo le sue birre luppolate ma anche un’identità visiva che ha lasciato un segno profondo nel mondo della birra artigianale.
Tutto è iniziato nel 2015 con la lattina di Steady Rolling Man, decorata con uno stile illustrato e surreale subito riconoscibile. Quell’estetica, nata per il packaging, oggi esplode sui muri del birrificio di Cheltenham. I murales che avvolgono la taproom amplificano l’universo visivo del marchio, trasformando l’area industriale in un luogo iconico. Qui, tra birre ghiacciate e colori psichedelici, la visita al birrificio diventa un’esperienza immersiva.
Dietro ogni etichetta, oltre al luppolo di qualità c’è Thom Hobson, l’artista che cura tutta la comunicazione visiva di Deya dal suo studio in Belgio. Il suo lavoro ha reso il birrificio non solo un punto di riferimento per la birra, ma anche un simbolo culturale per design e creatività.
Dieci anni dopo la sua prima lattina, Deya dimostra che una birra non si limita a essere bevuta: può raccontare un’estetica, costruire un immaginario e trasformarsi in una visione.

Se vi sentite poco bene, c'è un luogo in cui potrete ricevere poesia al posto del paracetamolo: è la Poetry Pharmacy, situata all’interno del negozio Lush di Oxford Street, a Londra. Qui si somministrano versi per curare mal d’amore, lutti, stress e affanni quotidiani. Il concept offre “pillole poetiche”, antologie d’emergenza e versi rilassanti, insieme a caffè e dolci della Dispensary Coffee Shop.
Fondata dalla poetessa Deborah Alma, l’idea è nata nel 2011 come “Emergency Poet”, un’ambulanza anni ’70 che portava la poesia in festival, scuole e ospedali. Nel tempo, il progetto si è trasformato nella prima “farmacia poetica” permanente, con sede originaria nelle Shropshire Hills. Ogni oggetto, dai libri alla cartoleria, è scelto per rispondere a bisogni emotivi specifici.
Nel 2021 la Poetry Pharmacy è stata finalista agli Independent Business Awards e grazie all’interesse del CEO di Lush, è nata una collaborazione culminata nell’apertura dello spazio a Oxford Street nel 2023.
L’obiettivo resta chiaro: portare la poesia al grande pubblico, abbattendo barriere culturali e promuovendone i benefici terapeutici. Il progetto di Alma sta cercando di attraversare gli oceani ed entro la fin del 2026 si prevede un’apertura a NY.