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The Brand Dispatch

Maggio 2023

   Airbnb: la ricerca del “viaggio perfetto”

Grotte, case sugli alberi, hanok, minicase, piscine incredibili, fienili, torri, case organiche, case galleggianti, castelli: sono alcune delle nuove categorie create da Airbnb per affittare il “posto dei sogni” per un lungo weekend o per una breve vacanza.


L’esperienza sostituisce la destinazione, che sembra non rappresentare più il primo parametro di scelta. Che sia la Grecia, la Scandinavia, il Marocco o la California, i viaggiatori sono sempre più alla ricerca di una casa fuori casa. Un posto magico, magari molto diverso da quello in cui trascorrono la maggior parte dell’anno, che li trasporti in una dimensione da sogno, non importa se a 10 o 10.000 chilometri dalla propria realtà.


Airbnb è l’esempio di un brand che continua a crescere perché sa trasformarsi, proponendo ai suoi clienti una consumer experience in continua evoluzione. In fondo l’innovazione è stata il punto di forza di questo brand fin dal 2007, quando due host decisero di accogliere per la prima volta tre ospiti nella loro casa di San Francisco. Da allora, questa community è in continua crescita. Oggi conta quasi 5 milioni di host, che a loro volta hanno ospitato più di 1 miliardo di persone in quasi tutti i paesi del mondo.

   The Lost Class: indignarsi con creavità

Le campagne di comunicazione, anche quelle piĂą creative e coraggiose, tendono a essere meteore destinate a creare un effetto Wow e a sparire velocemente.


The Lost Class, oltre a essere stata la campagna di comunicazione più premiata del 2022 è considerata un’operazione di comunicazione estremamente efficace per la durabilità della sua risonanza mediatica. Ideata da Leo Burnet Chicago insieme all’associazione no profit Change the Ref, la strategia creativa ha creato un paradosso, portando l’ex presidente dell'NRA David Keene a tenere bellissimi discorsi di laurea davanti a 3.044 posti vuoti. Un numero significativo perché rappresenta gli studenti che si sarebbero laureati se non fossero stati uccisi da una pistola.


La campagna è riuscita a innescare un fenomeno di sensibilizzazione sul tema che col passare dei mesi è diventato sempre più virale.


“The lost class” è un esempio virtuoso di come una campagna possa durare e prosperare nel tempo, raccogliendo 1,2 miliardi di impression sui social media, ottenendo un aumento del 9000% delle menzioni giornaliere e rimanendo per oltre un anno la campagna Worldwide più premiata.

   Frugal Flexing: firmati ma fake

Quella del fake fashion non è una novità. I beni di lusso contraffatti hanno sempre attratto una certa classe di consumatori: quelli a cui piace sfoggiare prodotti o stili di vita che sembrano molto più costosi di quanto non siano in realtà.


Quello che è cambiato è che è diventata una vera e propria tendenza chiamata “Frugal Flexing”. Oggi i falsi vengono celebrati e le discussioni sui social media ruotano attorno ai meriti dei diversi falsi.


Su TikTok, per esempio, l’hashtag #dupes (duplicati) ha raccolto 2,1 miliardi di visualizzazioni e #reps (repliche) 1,9 miliardi. “I consumatori, in particolare quelli più giovani, sono ancora interessati a ottenere uno status, ma stanno cercando di ottenerlo attraverso la parsimonia e la frugalità” dichiara Chris Beer, giornalista di dati presso GWI.


Un trend che lo shopping online ha reso più facile che mai, anche se i nuovi “Frugal Influencer” devono stare attenti perché i brand di lusso possono denunciarli.

   PepsiCo: il gaming come strategia

PepsiCo è stata una delle prime a muoversi nello spazio del gaming fin dal 2007. Poiché la comunità dei gamer è in continua crescita, i brand stanno adottando un approccio molto più attivo, per essere onnipresenti e parlare con il pubblico dei gamer durante tutto l’anno. Come?


Ogni gioco ha la sua cultura, la sua comunità i suoi influencer. Bisogna conoscere le regole del gioco, sapendo che ogni gioco è differente. “Quando guardiamo al mondo del gaming, valutiamo cinque partner principali: editori di videogiochi, campionati di eSport, singoli team, creatori di contenuti e, ovviamente, piattaforme multimediali come Twitch, YouTube e Facebook Gaming” commenta Paul Mascali, Head of Esports and Gaming di PepsiCo.


Con i suoi svariati brand di food e soft drink, Pepsi ha costruito negli anni una vera e propria gaming strategy per conquistare i nuovi giovani, ma anche quelli che stanno crescendo insieme ai loro giochi preferiti. I gamer sono tendenzialmente piĂą scettici verso la pubblicitĂ  tradizionale, ma aperti a tutte le iniziative che i brand propongono per migliorare le loro esperienze di gioco e di intrattenimento.


I giocatori stanno diventando dei consumatori sempre più consapevoli, attenti alle loro spese per i giochi. Ecco perché il gaming marketing non deve semplicemente aggiungere il suo logo a qualcosa, ma deve diventare parte integrante della trama e dell’esperienza dei gamer.

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