Guinness. Piccole storie da pub che hanno fatto la storia.
Nato nel 1759, Guinness è diventato uno dei marchi più iconici al mondo, costruendo una reputazione solida grazie soprattutto a una comunicazione costante e coerente.
Sebbene la famosa “black stuff” sia rimasta sostanzialmente immutata, la percezione di questa bevanda irlandese è cambiata profondamente. Guinness negli anni ha saputo aggiungere schiuma creativa alla sua testarda anima irlandese: dagli slogan degli anni '20 sul benessere (“Guinness is Good For You”) al Guinness World Records, il libro nato per rispondere alle domande più discusse nei pub, dagli spot con colonne sonore indimenticabili come “Surfer” al lavoro sui social in cui, prima di tutti gli altri, la birra scura per eccellenza ha saputo coinvolgere i consumatori nella creazione di nuovi contenuti.
Il brand che ha fatto la storia della birra non solo continua ad accompagnare le storie che si consumano nei pub di tutto il mondo ma, come dichiarato dal gigante multinazionale delle bevande Diageo, Guinness è ufficialmente diventata la pinta più popolare nel Regno Unito. Oggi, uno dei classici poster anni ‘50 dell’illustratore John Gilroy avrebbe tutti i numeri per dire: “Guinness è ovunque.”
Brand Apologies. L’arte di farsi perdonare.
Qualche mese fa, Apple ha chiesto scusa per uno spot dell'iPad che mostrava esempi di creatività analogica schiacciati da una gigantesca pressa di metallo. Due settimane dopo, Bumble ha dovuto scusarsi per aver diffuso un cartellone pubblicitario che suggeriva che un voto di castità "non è la soluzione".
A luglio, Adidas si è scusata per una campagna pubblicitaria insensibile basata sulla riedizione di una scarpa creata per le Olimpiadi di Monaco del 1972, tristemente note per l’uccisione di 11 membri della squadra israeliana.
Le marche si stanno scusando a un ritmo più rapido che mai.
“Scusa” non sembra essere più una parola così difficile da pronunciare, tantomeno sui social, dove migliaia di influencer cercano ogni giorno di sistemare le cose attraverso parole di pentimento. Il primo a scusarsi, non solo sui suoi social ma davanti ai senatori del Congresso americano è stato proprio Mark Zuckerberg, che recentemente si è presentato insieme agli altri leader delle piattaforme per rispondere delle responsabilità dei social nel proteggere i minori contro il cyberbullismo. Il Ceo di Meta ha riconosciuto le colpe del sistema social, dichiarando che la piattaforma sta facendo tutto il possibile perché nulla di tutto questo accada più. Scuse accettate, ma con riserva. Ricordando a tutti i brand che “Errare è umano, perseverare è diabolico.”
Coffee Design. I nuovi arredi fatti di caffè.
Nel cuore di Barcellona, all'interno della storica Casa Calvet progettata da Antoni Gaudí, D·Origen rivoluziona il mondo del design con il primo Coffee Shop che integra elementi stampati in 3D realizzati con fondi di caffè riciclati. Lo spazio utilizza il materiale innovativo LOWIMPACT®, una miscela di PLA riciclato e fondi di caffè, facendosi portavoce di un approccio pionieristico di Upcycling.
La visione del progetto, ispirata alla fluidità del caffè, trasforma le esperienze sensoriali in forme tangibili grazie all’interazione tra creatività umana, intelligenza artificiale e design parametrico D·Origen non è solo un luogo dove gustare il caffè, ma una vetrina del design circolare dove lampade geometriche e banconi retroilluminati, realizzati con tecniche di stampa 3D e bracci robotici, conferiscono al locale un'estetica calda come il caffè e sperimentale come una galleria d’arte.
Il riutilizzo dei fondi di caffè per creare arredi trasforma una delle piante più amate fin dal IX secolo anche in un materiale del futuro.
Ligar en Mercadona. Il flirt torna tridimensionale
Quale è il più pericoloso competitor di Tinder? L'ananas.
In Spagna infatti è nato un nuovo e curioso trend per incontri. Si chiama “Ligar en Mercadona” e ha un codice preciso: mettere un ananas a testa in giù nel carrello della spesa tra le 7 e le 8 di sera nei punti vendita della catena Mercadona.
Questo gesto, apparentemente innocuo, è diventato un segnale segreto per i single in cerca dell'anima gemella, diventando anche uno strumento promozionale molto forte per il brand di GDO. In un'epoca dominata dalle app di incontri, questa pratica offre un'esperienza più autentica e tridimensionale, dove il supermercato diventa uno scenario perfetto per flirt spontanei e divertenti. Grazie a questo codice non verbale, gli scaffali si trasformano in un luogo di interazioni reali e non mediate dalla tecnologia. Il semplice atto di girare un ananas diventa un segnale di disponibilità e voglia di conoscere qualcuno. Un'alternativa creativa e giocosa per chi continua a cercare l'amore anche lontano dal display.