Quest’anno anche il brand svedese partecipa al Ramadan. Lo fa incentivando le famiglie musulmane a riunirsi e a ritrovarsi dopo il digiuno in un’atmosfera sempre più accogliente e curata.
Con il titolo “rompi il digiuno con stile” IKEA propone una linea di accessori e ciotole da portata, Gokvalla, ispirati ai motivi della Moschea Blu.
Ma l’attenzione al mese sacro da parte IKEA approda anche in tv. Al-Futtaim IKEA, uno dei principali rivenditori svedesi di arredamento degli Emirati Arabi, ha lanciato, in collaborazione con Gray Dubai, la nuova campagna dedicata alla celebrazione di momenti memorabili per le famiglie durante il Ramadan.
La campagna è stata introdotta con uno spot emozionante e commovente che sottolinea l’importanza dei legami familiari e delle tradizioni culturali e religiose. Uguaglianza, diversità e inclusione sono tra i principi cardine su cui IKEA ha costruito la sua reputazione e sviluppato il suo storytelling.
“Qualunque siano le tue origini, le tue scelte culturali e religiose, il tuo aspetto e le persone con cui trascorri le serate davanti alla TV, da Ikea sei sempre il benvenuto. Non ci importa nemmeno com’è organizzata la tua cucina. Ci interessi tu, semplicemente per quello che sei.”
Alcuni l’avevano già assunto come ghost writer personale, altri lo consideravano un demone della creatività . Da poco uscito nella sua quarta edizione, il modello linguistico sviluppato da OpenAI che utilizza tecniche di deep learning per generare un testo che sia più simile possibile a quello umano, in Italia è stato bloccato fino al 30 Aprile.
E fino a quella data chi provava a collegarsi trovava questo messaggio: «Caro cliente di ChatGpt, siamo spiacenti di informarti che abbiamo disabilitato il servizio per gli utenti in Italia su richiesta del Garante italiano».
“Se la macchina può ingannare l’uomo facendogli credere di essere umana a sua volta, allora si può definire intelligente, ossia in grado di riprodurre le funzioni cognitive umane” aveva stabilito il criterio di Alan Turing pubblicato nel 1950 sulla rivista Mind.
ChatGPT si è fermata di fronte alla legge italiana che tutela i diritti sulla privacy. La domanda che tutti si sono posti è stata “sarà così intelligente da superare anche le barriere legali?”
Sam Altman, ceo di OpenAI scriveva su un tweet “L’Italia è uno dei miei Paesi preferiti e non vedo l’ora di tornarci presto!” Ma come? Sappiamo che quando la sfida intellettuale tra uomo e macchina si sposta su un piano etico, tutto torna a essere messo in discussione, test di intelligenza compresi.
Perché quando si parla di un tema delicato come quello della privacy delle persone, non bastano 100.000 miliardi di parametri per risolvere il problema.
“Si può pedalare agevolmente su una bicicletta a ruote quadrate?” Era stato il quesito della seconda prova di matematica della maturità scientifica del 2017.
La quadratura del cerchio è l’obiettivo massimo di chiunque si accinga ad affrontare un'impresa, in qualsiasi campo. Se, fino ad oggi per poter pedalare una bici con ruote quadrate dovevi andare al MoMath-Museum of Mathematics di New York nel padiglione dedicato al divertimento matematico, oggi puoi trovare un prototipo anche su YouTube.
Si tratta del progetto di Sergii Gordieiev, l’ingegnere ucraino che è riuscito a costruire un mezzo funzionante e “pedalabile” con ruote non circolari.
A muoversi in realtà non sono le ruote ma le gomme: le ruote, realizzate con pezzi riciclati per arrivare ad avere cerchi quadrati, sono ferme e il meccanismo è simile a quello di un mezzo cingolato.
Questo vuol dire che ha un maggiore attrito rispetto alle bici tradizionali, ma anche una maggiore stabilità . Ovviamente l’ingegnere ha dovuto riconfigurare ogni singolo aspetto della ruota per adattarla, dalle dimensioni del telaio al sistema di trasmissione.
Ci capiterĂ di imbatterci presto in ciclisti che pedalano in strada su bici con ruote quadrate? Per il momento il traffico generato dalla ruota quadrata resta un problema circoscritto ai YouTuber.
Plasmon e Chicco raccontano chi saremo nel 2050. Non si tratta di fantasia ma di statistica: se il tasso di natalità continua a decrescere in modo così esponenziale, Adamo potrebbe essere l’ultimo bambino a nascere nel 2050.
Più che una campagna di comunicazione, si tratta di un progetto che sente l’esigenza di fare qualcosa di concreto sul tema della natalità in Italia.
Dopo aver raccolto le principali esigenze e fatiche delle attuali e future famiglie, Plasmon ha individuato alcuni aspetti da portare all’attenzione di aziende e istituzioni, con un particolare focus su aspetti organizzativi ed economici, aspetti lavorativi e aspetti educativi.
Con un progetto integrato che comprende uno spot, un sito e una raccolta di testimonianze Plasmon e Chicco si fanno portavoce di una vera e propria promessa: portare questi temi agli Stati Generali della NatalitĂ per trovare soluzioni concrete che incentivino le famiglie a fare figli.
Alessandro Rosina, professore di Demografia e Statistica Sociale della facoltà di Economia commenta: “Dobbiamo riuscire a passare dall’idea di un figlio come costo economico e come complicazione organizzativa per i genitori al concetto di figlio come valore collettivo su cui tutta la società ha convenienza ad investire.” In questo caso i primi investitori sono proprio i brand che hanno come core business i bambini.
